Per Driscoll, la sfida di Ghost of Stone era rappresentata dal ridurre il blocco di vetro in modo che non si producessero schegge, ottenendo le giuste geometrie. La prima sfida per Rock in Full Metal Jacket è stato determinare e acquistare il giusto materiale. «La roccia vulcanica, che viene solitamente utilizzata come roccia per l’architettura del paesaggio, è estremamente tenera» osserva. «Essendo leggera, non densa e molto porosa, l’alluminio fuso poteva fluire al suo interno. La seconda sfida era che si fresava molto rapidamente». Sia Clark che Driscoll sapevano che realizzare la visione e le idee uniche di Cristina Parreño avrebbe richiesto la massima attenzione ai dettagli. La Parreño è un architetto regolarmente iscritto all'albo sia in Spagna che nel Regno Unito: la sua ricerca nel settore TransTectonics al MIT esplora le combinazioni non convenzionali di materiali attraverso piccoli prototipi, successivamente declinati in dimensioni e contesti più ampi per diventare installazioni architettoniche che arricchiscono spazi pubblici.
«Il concetto dietro questa mostra di prototipi 12x12x12 è estremamente importante per l’architettura» ha affermato la Parreño. «È un modo di lavorare con materiali interessanti, tecnologia digitale e macchine estremamente avanzate, ma allo stesso tempo integrando un mestiere che ha ricevuto grande plauso lungo la storia, così come le antiche modalità di lavorazione dei materiali». Chiunque partecipi alla mostra vedrà come ciascuno dei pezzi della Parreño si estenda chiaramente oltre i limiti dell’innovazione nella ricerca progettuale. Diamut e Biesse dimostrano un’analoga intensità nell’ampliare i limiti dalla tecnologia per offrire soluzioni di attrezzaggio e automazione a laboratori commerciali che lavorano con il vetro, la pietra e altri materiali.
I progetti spesso comportano molte sfide tecniche e artistiche. Ogni progetto che entra dalla nostra porta rappresenta a tutti gli effetti un’opera d’arte per noi
